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È stato presentato presso il MArTA il protocollo di intesa avviato tra la Azienda Sanitaria Locale di Taranto e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA che permetterà la realizzazione di azioni comuni per l’accessibilità e l’inclusione culturale, progetti sul rapporto tra arte e salute e per lo sviluppo di progetti di ricerca congiunti.

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L’iniziativa incoraggia l’espansione di attività culturali e artistiche rivolte a pazienti, ospiti di strutture, anziani, disabili, che rappresentano una fascia di cittadini con livelli di partecipazione e pratica minore. L’accesso, l’accoglienza alle persone con disabilità psichiche, fisiche e neurologiche nei musei produce significati, comprensioni, ricordi, attraverso processi comunicativi diversi, se non nuovi, rispetto alle strategie terapeutiche quotidiane.

I commenti delle autorità

Si tratta di una attività che vede anche il supporto della Regione Puglia, come ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “L’attenzione della Regione Puglia e dell’ASL Taranto verso le persone che vivono in condizione di fragilità è sempre molto alta. Da oggi, grazie all’arte, in tanti potranno vivere esperienze inclusive all’insegna della cultura e della conoscenza. Il museo, l’arte, possono così diventare catalizzatori di un processo migliorativo, accompagnando positivamente i percorsi di cura”.

“È un progetto ambizioso – chiosa Eva Degl’Innocenti, Direttrice del MArTA – Per la prima volta in Italia si fa progettazione strategica sul tema dell’accessibilità e della inclusione culturale dei soggetti con disabilità. Come Museo, noi già lavoriamo molto con associazioni e altre realtà curando diversi progetti di inclusione, ma questo protocollo integra le nostre competenze di educazione e formazione museale con quelle della ASL. Non solo la nostra esperienza diretta, ma anche diversi studi hanno dimostrato che le visite ai musei migliorano e allungano la vita delle persone e questo vale anche per i soggetti in condizione di fragilità.”

“Questo di Taranto è un progetto pilota – ha aggiunto Stefano Rossi, Direttore Generale della ASL Taranto – ed è stato ispirato da progetti di successo già attivi negli USA e in Canada. In una società caratterizzata da una popolazione sempre più anziana, con più persone affette da malattie croniche ma anche da forme di disagio psichico, dipendenze patologiche o forme di autismo, è necessario fornire delle risposte nuove che affianchino le cure e le terapie e che possano migliorare la vita da vivere. Il Protocollo vuole sancire la nostra volontà di intraprendere un percorso virtuoso che, grazie ai benefici ottenuti per mezzo dell’arte e della bellezza, porti un miglioramento delle condizioni generali. Sarebbe bello se il museo diventasse una sorta di reparto di eccellenza dell’ospedale.”

L’arte può migliorare la vita delle persone sofferenti

È un progetto che si pone l’obiettivo di garantire e sostenere con costi ridotti e in parte già coperti, politiche di invecchiamento attivo, recupero sociale e sanitario che, in molti casi clinici, rappresentano l’anticamera del buco cognitivo. L’arte, il museo, possono migliorare e cambiare, attraverso spazi inclusivi, le esperienze di vita di persone sofferenti, colpite da malattie diverse, nel recupero o mantenimento delle capacità cognitive e delle funzioni neuro-motorie. Oltre all’organizzazione di esperienze dedicate nel museo, il protocollo prevede anche l’organizzazione di attività presso le strutture della ASL a beneficio dei pazienti ricoverati, ma anche una importante collaborazione che vedrà l’utilizzo di professionalità, strumentazioni e laboratori della ASL Taranto per effettuare nuovi esami scientifici sui reperti del MArTA.

Il protocollo di intesa

L’accordo ha una durata triennale e si pone l’obiettivo di sviluppare attività, iniziative e programmi volti a promuovere e favorire l’accesso delle persone con diversabilità alla cultura e garantirne la piena partecipazione. L’accordo ha inoltre lo scopo di sviluppare numerosi progetti di ricerca congiunti. I primi beneficiari di questo progetto saranno gli utenti dei centri diurni, delle strutture residenziali e delle RSSA convenzionati con la ASL Taranto. Al momento sono già state evidenziate delle macro-aree in modo da organizzare delle esperienze adatte: sordi, ipovedenti/non vedenti, pazienti affetti da demenza senile/morbo di Alzheimer, persone affette da autismo o disabilità mentali e persone con dipendenze patologiche. L’obiettivo è quello di estendere il progetto anche ad altri utenti in carico presso altre strutture della ASL e che potrebbero giovare del coinvolgimento in queste attività.

Saranno individuati percorsi tematici dedicati tenendo conto delle specifiche esigenze e delle caratteristiche degli utenti (come ad esempio, con la presenza di un interprete della lingua dei segni per i sordi oppure dei materiali in braille per gli ipovedenti, ecc.) al fine di offrire esperienze di visita al Museo in condizioni di comprensibilità, autonomia, comfort e sicurezza affinché gli utenti possano sviluppare e realizzare il proprio potenziale creativo, artistico e intellettuale, non solo a proprio vantaggio, ma anche per l’arricchimento della collettività. La creazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare consentirà inoltre di analizzare gli effetti positivi della visita e dei laboratori svolti al Museo sulla salute e sul benessere psico-fisico dei fruitori.

L’accordo ha anche l’obiettivo di individuare altri percorsi di integrazione, coinvolgendo altre associazioni e enti del terzo settore, ma anche istituti formativi e scuole, al fine di creare un circolo virtuoso di collaborazioni e partecipazione. Un ulteriore e possibile sviluppo sarà inoltre quello di realizzare progetti congiunti per lo studio di reperti del MArTA, che mettano in campo le rispettive competenze dei due Enti.

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