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«Anche in rappresentanza del Presidente Emiliano ho partecipato come Assessore allo Sviluppo Economico, su invito delle Organizzazioni Sindacali e della RSU Marinarsen di Taranto, all’assemblea pubblica tenutasi presso il Salone della Provincia di Taranto.» Lo dichiara Mino Borraccino, Assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia.

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«Occorre una svolta netta nella gestione dell’Arsenale di Taranto – spiega Borraccino. Attualmente in Arsenale sono impiegati 1300 dipendenti civili, 200 militari e 200 nel settore degli appalti.
Bisogna salvaguardare il ruolo pubblico delle manutenzioni, garantire il turn over e provvedere a un piano di formazione del personale sulle nuove unità navali, tecnologicamente molto avanzate.
Con il recente ingresso di Nave Cavour, nei prossimi due anni avremo il massimo tonnellaggio di navi mai visto nell’Arsenale jonico per lavori di revisione e ammodernamento; pertanto o si interviene in tempi ristrettissimi con un piano straordinario di assunzioni e di formazione del personale oppure all’Arsenale di Taranto sarà affidato solo il compito di stazione appaltante e di controllo sui lavori, con la conseguente perdita del prezioso patrimonio lavorativo delle manutenzioni su navi ad altissime tecnologie.

Il precedente Governo, con la Ministra Pinotti, aveva avviato un turn over sbagliato, riversando tutti gli ex militari congedati per motivi di salute negli Arsenali, dove invece occorrono precise qualifiche tecniche. Sbagliato, perché quel personale – a seguito delle patologie per cui è stato congedato – ha gravi prescrizioni che non gli permettono di svolgere attività tecniche a bordo o nelle officine.
E’ necessario, pertanto, che le parti sociali e le rappresentanze istituzionali e parlamentari si facciano carico ognuno per proprio conto del problema e tutti insieme trovino le risorse per un piano di assunzioni già entro il 2019 anche solo di 100 unità, ed uno nel giro di 2-3 anni di altre 250 unità, in quelle qualifiche strategiche che possano garantire l’operatività dell’Arsenale di Taranto.

A questo – conclude Borraccino – vanno affiancati un piano di ammodernamento logistico e un piano di formazione sulle nuove tecnologie per i nuovi assunti

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