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Tra fonti rinnovabili visivamente inquinanti ed energia nucleare che ancora spaventa molti, la necessità di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili ci viene imposta da un clima che annuncia sempre meno acqua e sempre maggiori temperature.

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La crisi climatica si sta facendo drammaticamente sentire; si è concluso un inverno caldo e rischiamo seriamente di dover affrontare una estate bollente.

Abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini delle olimpiadi invernali cinesi, le prime disputate con neve totalmente artificiale, meno evidenti ma più drammatiche sono le immagini dei bacini idrici al livello minimo, le coltivazioni bruciate dall’arsura, la siccità incombente.

E’ sempre più necessario definire una seria politica di riduzione dalla dipendenza delle fonti fossili, ma non è facile superare gli ostacoli tecnici e sociali che questo comporta: le fonti rinnovabili hanno un notevole impatto paesaggistico e non hanno rendimenti affidabili e costanti, il nucleare evoca ancora paure e rifiuti a priori.

Intanto il tempo passa e ne rimane sempre meno per allontanarci da un baratro che incombe inesorabile.

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