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L’arcivescovo e il sindaco di Taranto che sospingono piano, con le loro mani, i battenti del portone del Carmine, l’apertura della chiesa e la navata che finalmente si offre agli occhi del pubblico in attesa in piazza Giovanni XXIII con la bella immagine delle statue di “Facies Passionis”. È stato questo uno dei momenti più significativi della cerimonia di apertura della terza edizione della mostra, promossa dall’Arciconfraternita del Carmine e dedicata ai volti della Passione, cioè alle più suggestive statue della Settimana Santa pugliese.

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Quest’anno è stato scelto un tema specifico dando così vita ad una edizione monografica: Lacrime Mariane. Da Taranto per andare poi a Canosa di Puglia, San Giorgio Ionico, Mottola, Ruvo Di Puglia, Carbonara di Bari, Bitonto, Latiano e Triggiano, il Carmine – grazie alla collaborazione prestata da Confraternite, Sodalizi religiosi e famiglie proprietarie dei simulacri – ospita infatti dieci statue della Madonna Addolorata. Carbonara di Bari è presente con due statue. L’Addolorata uno dei simboli centrali delle processioni della Settimana Santa, una sacra immagine da sempre evocativa di preghiere e invocazioni, la statua in grado di suscitare commozione e silenzio.

E proprio sul significato dell’Addolorata si è soffermata la cerimonia che nel foyer del Teatro comunale Fusco ha preceduto l’inaugurazione di Facies Passionis, presenti sindaci e amministratori dei Comuni pugliesi coinvolti, il rappresentante del prefetto di Taranto, i vertici di Marina Militare, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, padri spirituali e priori delle Confraternite ospiti.

“Questa mostra è bella – ha sostenuto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, presente con l’assessore alla Cultura, Fabiano Marti – perché ci fa capire quanto sia importante la matrice identitaria della nostra comunità. Perché i riti della Settimana Santa sono questo. Ammettiamolo: in questi anni non abbiamo saputo raccontarci bene, abbiamo offerto solo un certo tipo di immagine di Taranto che è invece tanto altro”.

Il sindaco ha quindi annunciato la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra Comune e Confraternite per creare una migliore collaborazione e valorizzare un patrimonio importante. E a conferma di questa sinergia tra istituzioni e mondo confraternale, anche la presenza di tanti gonfaloni municipali, che hanno fatto da cornice all’apertura dei battenti del Carmine, e le foto che i sindaci e gli amministratori comunali ospiti, insieme ai rispettivi priori e padri spirituali, hanno voluto farsi, davanti ai propri simulacri portati a Taranto, col sindaco Melucci, l’arcivescovo Santoro, il priore Papalia e monsignor Gerardo.

La mostra resterà aperta, ad ingresso libero e gratuito, sino a domenica prossima. Orari ininterrotti: 9-22. Domani alle 10.30, nella sede di Taranto dell’Università di Bari (sala conferenze, via Duomo), verranno presentati gli atti del convegno di “Facies Passionis” edizione 2019. L’esibizione di cori all’interno del Carmine e di bande musicali in piazza Giovanni XXIII (col repertorio della Settimana Santa) affiancheranno infine ogni sera questi giorni di mostra.

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