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Stappato il vino novello ed archiviato l’odore del mosto d’uva, è il profumo dell’olio e delle olive che riempie le vie e le strade di Puglia. Da millenni l’olivo è una delle piante simbolo del Sud del mondo, e nonostante i tanti attacchi che si trova costretto a subire, dalle sofisticazioni alimentari alle aggressioni di micro-organismi nocivi, gli olivi continuano ad essere parte integrante ed irrinunciabile del panorama pugliese.

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L’olio d’oliva è un vero e proprio tesoro, che da sempre viene estratto con un procedimento un tempo lungo e faticoso, che oggi si giova delle innovazioni offerte dalla tecnologia meccanica ed elettronica.

Se ieri il frantoio era un luogo freddo e umido, un antro oscuro dove uomini e animali condividevano lunghe ore di fatica e lavoro, oggi è un luogo altamente meccanizzato, dove da un lato le olive vengono scaricate in grandi tramogge e dall’altro esce – dopo poco tempo – l’olio pronto per essere conservato nei classici fusti metallici.

In mezzo, le operazioni di lavaggio delle olive, la separazione di corpi estranei come foglie, rami e sassi, la macinatura e la pressatura, tutte operazioni oggi altamente meccanizzate e rigorosamente controllate per garantire sicurezza agli operatori e genuinità al consumatore.

Oggi un moderno frantoio sembra quasi un’astronave, luccicante di pannelli elettronici, con motori e pistoni che lavorano senza sosta ma alle sue spalle – oggi come ieri – c’è ancora la sapienza ed il lavoro dei tanti che orgogliosamente lavorano e difendono ina delle eccellenze della nostra terra: l’olio d’oliva.

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