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Il Covid non ha fermato i programmi. Il Mercato Ittico galleggiante dopo 16 anni lascerà Mar Piccolo di Taranto, dove già un anno dopo la sua realizzazione aveva iniziato ad affondare.

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Una storia durata quasi vent’anni

L’operazione di smantellamento del Mercato Ittico galleggiante è finalmente iniziata. L’opera realizzata nel 2004, da subito rivelatasi inidonea, tanto da renderne necessario il sequestro nel 2007, rappresentava ormai un elemento di forte criticità rispetto ai programmi di bonifica del Mar Piccolo e di valorizzazione delle attività produttive locali compatibili con l’ambiente.

L’area – in via delle Fornaci- dove attualmente è ubicata la struttura galleggiante, è quanto mai strategica poiché liberata dall’ingombrante relitto diverrà uno dei punti di sbarco ad uso del settore ittico.

La rimozione del relitto, ormai semi affondato, è parte di un’azione di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione del Mar Piccolo, anche se non prevista nei programmi iniziali del Commissario per le bonifiche.
L’intervento è stato infatti programmato a seguito di un percorso di confronto con le rappresentanze della filiera locale della mitilicoltura e pesca, ed il Comune di Taranto, dove è emersa la forte criticità di questa struttura in disuso e pericolosamente invadente rispetto ai percorsi di rilancio del settore della mitilicoltura e pesca. Oggi, la rimozione del manufatto rappresenta una delle tappe importanti dei programmi di valorizzazione della mitilicoltura tarantina.

La attività di rimozione e lo smaltimento del relitto affidata –con gara- dal Commissario straordinario per la Bonifica di Taranto, dopo una serie di attività burocratiche preliminari condotte in sinergia con gli uffici tecnici del Comune di Taranto, è iniziata martedì scorso con i rilievi subacquei, ed andrà avanti sino a fine anno; presumibilmente, già fra due/tre mesi si potrebbe procedere alla rimozione della grande piattaforma (22 mila tonnellate di ferro ed altri materiali), operazione complessa che richiederà l’uso di una soluzione tecnologia innovativa.

Opera importante per la marineria ionica

L’avvio delle operazioni di rimozione, in queste ore critiche, rappresenta – commenta il presidente di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrandeun segnale di grande speranza per il futuro dei lavoratori del mare che attendono risposte concrete che valorizzino, come realmente merita, la unicità delle produzioni mitilicole tarantine e l’intera filiera della pesca.

La Commissaria per le Bonifiche, Vera Corbelli, recependo le attese e le pressioni delle categorie del settore, si è fatta interprete di una aspettativa alla quale ha offerto una risposta reale che può aprire la strada ad un cambiamento. L’affondamento del mercato ittico era un po’ il simbolo di una sconfitta di un settore a lungo trascurato; oggi possiamo dire che rimuovendo il relitto potremo finalmente voltare pagina su un futuro prossimo fatto di condizioni adeguate di lavoro per la filiera ittica ed in particolare per il settore della mitilicoltura jonica. Il crono-programma dei lavori prevede il completamente delle attività in 300 giorni, possiamo però iniziare a programmare la seconda fase post rimozione, che vedrà la realizzazione di un punto di sbarco moderno ed attrezzato come previsto dalle normative comunitarie, obiettivo che ci vedrà lavorare d’intesa con il Commissario straordinario per le Bonifiche e l’Amministrazione comunale, che già in queste ore -attraverso l’Assessorato allo Sviluppo economico- si è molto attivata per velocizzare le procedure burocratiche preliminari per l’avvio delle operazioni di smantellamento.

Dunque, grande attesa da parte della marineria tarantina che in queste settimane vive giorni di angoscia per il calo delle vendite dei prodotti ittici determinate dalla pandemia Covid che purtroppo non ha risparmiato il settore della pesca e della mitilicoltura.

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