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Creare posti di lavoro per gli indigeni della foresta amazzonica con accessori sostenibili. È questo il progetto che si è aggiudicato la settima edizione di Miss Progress International 2019, presentato dalla 26enne colombiana Vanesa Giraldo Lopez, neo ambasciatrice del progresso.

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La finale mondiale si è svolta venerdì sera nel teatro comunale di Carosino, in provincia di Taranto, con ventuno concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. Borse, bracciali, diademi, collane, copricapo e souvenir fatti da materiali naturali e riciclabili, come la fibra degli alberi, con colorazioni di undici tonalità diverse, acquisite da componenti vegetali come il giallo dallo zafferano, il nero dalla foglia dell’oreas de burro e il verde dalla foglia della palma del chontaduro. Vanesa, che succede ad un’altra colombiana, Eyra Baquero, è stata premiata da Giusy Nobile e Giuseppe Borrillo, rispettivamente presidente e direttore del concorso. L’evento è stato trasmesso anche in streaming mondiale su Canale 85, condotto da Giuseppe Borrillo e dall’inglese Bethany Cammack. Presente inoltre la prima vincitrice del concorso, Julieth Lugembe della Tanzania.

La sostenibilità ambientale, dunque, resta al centro del dibattito mondiale, ma l’inizio dello spettacolo è stato all’insegna dell’integrazione culturale, con l’ingresso in scena delle concorrenti nei loro sfavillanti costumi nazionali tradizionali e quello indossato dall’etiope Kisanet Molla è stato premiato come il più bello. Il premio per la più votata su internet è andato ad Heather Rodriguez dell’Honduras. Gli altri riconoscimenti sono stati assegnati all’americana Gabriella Ochoa per l’integrazione culturale, alla stessa colombiana Vanesa Giraldo Lopez per il progetto dedicato all’ambiente, a Sarah Margarette Joson dalle Filippine per la salute e alla nigeriana Kome Mola per i diritti umani. Ad accompagnare la lettura dei progetti di tutte le concorrenti è stato il chitarrista Angelo Messore.

Ad arricchire lo spettacolo sono state diverse esibizioni, sono intervenuti infatti il gruppo di pizzica dei Filìa che ha fatto danzare le giovani concorrenti sulle note salentine, i ballerini della Dejanira Ballet e la strepitosa cantante Maky Ferrari. Il magistrato Salvatore Cosentino invece ha realizzato un reading sul tema della discriminazione femminile. Le coreografie dello spettacolo sono state curate da Antonio Santoro, mente durante l’evento è stato proiettato l’ultimo lavoro del fotografo grottagliese Antonio Zanata, “Profili dal mondo”, dove tutte le concorrenti sono state ritratte di profilo, in bianco e nero, con i caratteristici costumi nazionali, simboli di identità culturale.

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