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“La piccola pesca ha un impatto sull’ecosistema assai inferiore rispetto alle grandi imbarcazioni industriali e, nonostante impieghi la maggior parte dei pescatori, genera soltanto una parte minima degli introiti totali.

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Tra i problemi maggiori di questo comparto ci sono senza dubbio le condizioni dei pescherecci, che hanno un’età media di 30 anni. Imbarcazioni così datate non solo risultano insufficienti a garantire condizioni di lavoro dignitose ai pescatori, ma sono anche particolarmente inquinanti. Ecco perché al Parlamento europeo mi sto battendo perché con il nuovo programma Feamp sia possibile assegnare dei fondi Ue mirati alla riqualificazione della flotta della piccola pesca. Si tratta di una misura necessaria per dare maggior dignità a chi lavora ogni giorno in condizioni spesso precarie e anche per ridurre i livelli di Co2 nell’atmosfera, che ha effetti devastanti sulla biomassa degli oceani”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alla proposta di introdurre nel nuovo Feamp misure ad hoc per la riqualificazione delle imbarcazioni. “Ovviamente – prosegue – l’acquisto di nuove imbarcazioni non dovrà incidere sulla capacità totale di pesca né violare i limiti alla potenza del motore previsti dalle attuali norme. Come dico sempre, la sostenibilità ambientale puo’ e deve andare di pari passo con la sostenibilità economica dei nostri piccoli pescatori. Basta fare in modo che le regole siano intelligenti ed efficaci. E non ottuse e inutili come purtroppo lo sono state in Ue per troppo tempo”, conclude D’Amato.

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