infermiere di famiglia e di comunità
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Firmato stamattina il protocollo di intesa tra Asl Taranto e Ordine Professionale degli Infermieri (OPI) di Taranto per l’attivazione di percorsi formativi per la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, così come previsto dal PNRR e dalla riforma del modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.

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Questa figura è stata introdotta per rispondere agli orientamenti europei, che riconoscono l’importanza delle competenze nell’ambito familiare e comunitario per la promozione della salute e la gestione della cronicità e fragilità sul territorio.

A differenza degli infermieri ospedalieri, che operano principalmente negli ambienti clinici, l’infermiere di famiglia e di comunità lavorerà a stretto contatto con la comunità di riferimento e si occuperà di promuovere il benessere e la salute dei pazienti a domicilio. Il suo obiettivo primario è migliorare la qualità della vita delle persone attraverso cure personalizzate, assistenza sociosanitaria e supporto individuale.

“Abbiamo recepito le indicazioni regionali e ci siamo subito attivati con l’OPI per individuare i percorsi formativi adatti per la specializzazione di questi professionisti sanitari – ha affermato il direttore generale Colacicco – Le responsabilità dell’infermiere di famiglia e di comunità sono molteplici e comprendono la collaborazione nell’individuazione dei bisogni di salute attraverso azioni di promozione, prevenzione e gestione della salute in tutte le fasi della vita. È una figura fondamentale per garantire l’assistenza territoriale e il buon funzionamento degli ospedali di comunità e delle altre strutture di prossimità.”

Sarà quindi organizzato un corso di formazione della durata di 220 ore, con una parte teorica di lezioni frontali e una parte di tirocinio sul “campo”; grazie alla realizzazione di quattro edizioni, saranno in tutto duecento gli infermieri già dipendenti della ASL Taranto che potranno partecipare a questa importante attività formativa.

“Abbiamo sottoscritto oggi in Direzione generale il protocollo di intesa per la formazione dell’infermiere di famiglia e di comunità – ha dichiarato il presidente dell’OPI Taranto Pierpaolo Volpe – Ringrazio il Direttore Generale per l’impegno profuso nell’attuare con celerità le intese raggiunte tra gli OPI Puglia e l’Assessorato alla salute che ha visto già ieri l’avvio delle procedure per il reclutamento del personale da formare. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Taranto e la ASL ionica sono pronti alla grande sfida dell’assistenza di prossimità che rivoluzionerà il sistema salute e di presa in carico della persona assistita.”

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità: Un Nuovo Pilastro della Sanità Territoriale

Negli ultimi anni, il ruolo dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) è diventato sempre più centrale nell’ambito della sanità pubblica. Questa figura professionale rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la gestione delle cure a domicilio, la prevenzione delle malattie e il supporto alle famiglie, contribuendo a rafforzare il sistema sanitario territoriale.

Ma chi è esattamente l’Infermiere di Famiglia e di Comunità? Quali sono le sue funzioni e come può migliorare la qualità della vita dei pazienti?

Chi è l’Infermiere di Famiglia e di Comunità?

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità è un professionista sanitario specializzato nell’assistenza territoriale che opera a stretto contatto con i pazienti, le famiglie e la comunità locale. Il suo obiettivo principale è garantire cure personalizzate e accessibili, riducendo la necessità di ricoveri ospedalieri e migliorando la qualità della vita dei cittadini, soprattutto delle persone più fragili.

Introdotto ufficialmente in Italia con il Decreto Rilancio del 2020 (D.L. n. 34/2020), il ruolo dell’IFeC si colloca nell’ambito della riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, con un’attenzione particolare alla medicina di prossimità e alla gestione integrata delle cure.

Quali sono le sue funzioni?

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità svolge numerose attività che spaziano dall’assistenza domiciliare alla promozione della salute pubblica. Tra le principali funzioni troviamo:

1. Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)

L’IFeC fornisce cure e trattamenti a domicilio per pazienti con patologie croniche, anziani, disabili o persone con difficoltà motorie. Questo permette di evitare ospedalizzazioni non necessarie e migliorare il comfort del paziente nel proprio ambiente familiare.

2. Educazione Sanitaria e Prevenzione

Un ruolo chiave dell’Infermiere di Famiglia è promuovere la prevenzione attraverso:

  • Campagne informative su corretti stili di vita (alimentazione, attività fisica, prevenzione cardiovascolare, ecc.).
  • Sensibilizzazione sull’importanza delle vaccinazioni.
  • Screening periodici per malattie croniche come diabete, ipertensione e obesità.

3. Gestione dei Pazienti Cronici e Fragili

L’IFeC lavora a stretto contatto con i medici di famiglia e gli specialisti per monitorare e gestire i pazienti affetti da malattie croniche, come:

•Diabete

•Malattie cardiovascolari

•Malattie respiratorie croniche (BPCO)

•Insufficienza renale

•Malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson)

Grazie a un approccio personalizzato, l’infermiere aiuta a migliorare l’aderenza terapeutica e la qualità di vita del paziente.

4. Supporto alle Famiglie e ai Caregiver

Molti pazienti necessitano di assistenza continuativa, che spesso ricade sui familiari. L’IFeC affianca i caregiver, fornendo loro formazione, supporto emotivo e indicazioni pratiche su come gestire le cure quotidiane.

5. Coordinamento con Altri Servizi Sanitari e Sociali

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità funge da collegamento tra il paziente e i servizi sanitari locali, facilitando:

•La presa in carico multidisciplinare.

•L’attivazione di servizi sociali per chi si trova in condizioni di vulnerabilità.

•La gestione delle emergenze sanitarie a livello territoriale.

Dove opera l’Infermiere di Famiglia e di Comunità?

L’IFeC lavora in diversi contesti, tra cui:

Case della Comunità – Strutture sanitarie territoriali dove cittadini possono ricevere cure e consulenze senza dover ricorrere all’ospedale.

 A domicilio – Per assistere pazienti con difficoltà a spostarsi.

Scuole e Centri di Aggregazione – Per promuovere progetti educativi sulla salute.

Strutture per anziani e disabili – Per garantire assistenza infermieristica continua.

Quali sono i benefici dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità?

L’introduzione dell’IFeC ha portato numerosi vantaggi per i cittadini e il sistema sanitario:

Maggiore accessibilità alle cure – Assistenza direttamente sul territorio, senza dover andare in ospedale.

Riduzione dei ricoveri ospedalieri – Un monitoraggio costante permette di evitare peggioramenti improvvisi delle condizioni di salute.

Prevenzione e promozione della salute – Più informazione e sensibilizzazione sui corretti stili di vita.

Miglioramento della qualità di vita – Assistenza personalizzata e supporto ai pazienti e alle loro famiglie.

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità è una figura chiave per il futuro della sanità, in grado di offrire assistenza personalizzata e favorire un modello di medicina di prossimità più efficiente ed equo.

Grazie a questa nuova professionalità, il sistema sanitario italiano sta evolvendo verso un approccio più vicino ai cittadini, con una maggiore attenzione alla prevenzione, alla cura dei pazienti cronici e al supporto delle famiglie.

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