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Traccia un asse tra Italia e Tunisia il progetto “BEST TAG – Blue Economy for the Sustainable Towns of Taranto And Gabes”, appena approvato dalla Commissione Europea con una dotazione finanziaria di ben 4 milioni di euro.

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L’iniziativa rientra nel programma di partenariati per le città sostenibili varato da Bruxelles, ne saranno beneficiari il Comune di Taranto e Gabes, cittadina costiera della Tunisia tra i principali centri industriali del Paese, che avvieranno una serie di azioni congiunte che mira a stimolare la crescita comune della sostenibilità urbana attorno alla corretta gestione delle opportunità offerte dalla “blue economy” e dalla preservazione dell’ecosistema marittimo e costiero. «Questo progetto riprende e amplia i principi di sostenibilità e resilienza che abbiamo riversato in “Ecosistema Taranto” – le parole del sindaco Rinaldo Melucci –, offrendoci risorse utili per integrare i percorsi di valorizzazione dell’economia del mare che abbiamo già avviato. Confermiamo, in questo modo, l’appetibilità del territorio e la sua ritrovata vocazione internazionale: Taranto torna a essere riferimento per l’area del Mediterraneo e incubatrice di buone pratiche».

Complessivamente, con il progetto “BEST TAG” saranno avviate 18 azioni, raggruppate in obiettivi specifici, tra le quali spiccano quelle dedicate alla sostenibilità ambientale: la costruzione di una filiera di pesca eco-sostenibile, un incubatore a sostegno dei nuovi progetti d’impresa legati all’economia del mare, il monitoraggio ambientale urbano, un’agenzia per la promozione internazionale congiunta della cozza nera e del granchio blu e molto altro.

Il progetto è stato redatto dai tecnici dell’agenzia regionale ASSET, con la fattiva partecipazione dell’amministrazione Melucci e dei collaboratori dell’organizzazione internazionale CIHEAM che già operano in Tunisia. Il prossimo passo sarà armonizzare le varie azioni del progetto, che si dipanerà su due sponde opposte del Mediterraneo e che culminerà in un evento conclusivo, il “Forum internazionale dell’Economia del Mare”.

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