ex Ilva
foto Sito ArcelorMittal - da archivio
Pubblicità in concessione a Google

“Avevamo chiesto al Prefetto di Taranto, sin dai primi casi di contagio nella nostra provincia, di assumere decisioni sull’ex Ilva per contrastare il coronavirus. Purtroppo le nostre preoccupazioni sembrano essersi rivelate fondate. Ma il gestore evidentemente non sta operando con la stessa energia e restrittività con la quale stiamo operando noi nei confronti della città. Ci ha abituati a questa non curanza, purtroppo. Non possiamo consentire che siano vanificati tutti i nostri sforzi e i sacrifici dei nostri cittadini.

Pubblicità in concessione a Google

Su questo nuovo contagio, per altro, non abbiamo ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale con maggiori dettagli. Non ci meritiamo informazioni di seconda mano o parziali, non possiamo apprendere le notizie prima di tutto dalla stampa. La ASL deve adesso impegnarsi nel fornirci dati tempestivi e approfonditi. I tarantini non possono vivere nel limbo.

Invochiamo decisioni immediate e definitive a tutela dei lavoratori dello stabilimento siderurgico e delle loro famiglie. Il provvedimento prefettizio potrebbe non essere sufficiente, l’attività dell’ex Ilva non è essenziale e, per altro, entro poche settimane ArcelorMittal deve comunque provvedere al fermo di molti impianti per effetto della nostra ordinanza sindacale sulle emissioni inquinanti. Non c’è davvero alcun motivo valido per andare avanti. Altro che minimo tecnico!”

E’ quanto comunica il Sindaco di Taranto con una nota inviata ai media.

Pubblicità in concessione a Google