ex Ilva
foto Sito ArcelorMittal - da archivio
Pubblicità in concessione a Google

Il Comune di Taranto informa che nel pomeriggio di martedì 6 agosto è stato notificato il ricorso al TAR Puglia da parte della società ArcelorMittal Italia per l’annullamento del decreto ministeriale recante ad oggetto il riesame dell’AIA di cui al Dpcm del 29 settembre 2017 per lo stabilimento siderurgico di Taranto.

Pubblicità in concessione a Google

“Non bastavano tutta la confusione, tutti gli errori, tutte le mancanze, tutti gli incidenti di questi mesi – ha dichiarato il Sindaco Rinaldo Melucci – ora il gestore ci fa comprendere che non ha alcun interesse per il futuro di Taranto e lo fa ricorrendo alle aule di tribunale. Messaggio chiaro. Sono stato tra quelli che si era adoperato per una convivenza civile e sostenibile, nel suo ruolo istituzionale e di responsabilità. Evidentemente qualcuno ha pensato che a Ferragosto fosse possibile l’ennesimo saccheggio e l’ulteriore presa in giro di questa città.

La verità è che le nostre imprese sono allo stremo e registriamo comportamenti la cui legittimità andrebbe vagliata attentamente. Sindacati e lavoratori stanno ripiombando nella incertezza di fronte alla giostra di dichiarazioni scomposte che giungono anche dalla famiglia Mittal. Sembra persino che il gestore stia sottovalutando le implicazioni complessive del fermo di Afo2, implicazioni che si materializzeranno nel prossimo mese di settembre, non tra un anno o due. E tutto questo a prescindere dal tema controverso dell’immunità penale.

Infine, poi, questa indecorosa notizia dall’azienda, che non comprende quanto sia cruciale per Taranto il tema del danno sanitario, che non vuole arrendersi all’idea che, senza un quadro chiaro per il futuro in questo frangente, i tarantini tutti non consentiranno alcuna produzione, non sarà un comunicato stampa o un protocollo di intesa che risolveranno la questione questa volta.

Ho chiesto al Ministro Di Maio di convocare con urgenza gli enti locali. Nessuno può sottrarsi in questo momento, ascoltiamo il grido delle parti sociali e decidiamo insieme come correggere la pessima strada che questo gestore ha imboccato, sempre che esso abbia davvero in animo di restare a Taranto.

Ci aspettano giorni molto delicati e impegnativi. Valuteremo con calma il da farsi, senza paura, sempre razionali. Non si arretra di un passo per Taranto.”

Pubblicità in concessione a Google